
NoPlà AGain, riutilizzare è un vantaggio per tutti, nato nell’ambito del Bando Cariplo Plastic Challenge 2020, con capofila l’associazione Giacimenti Urbani e partner la Scuola Agraria del Parco di Monza, come richiesto dal bando e previsto dalla normativa europea, punta in modo chiaro e deciso sul riuso come strumento chiave dell’azione per il contrasto alla plastica usa e getta e ai rifiuti in genere.
L’obiettivo è quello di lanciare in Italia, con una sperimentazione a Milano, due circuiti di riutilizzo di contenitori nei locali che fanno cibo d’asporto (Take-Away) e in quelli che erogano bevande, gelati o comunque alimenti in bicchiere (Drink), applicando il modello svizzero reCircle (www.reCircle.ch)
Il progetto NoPlà, facciamo esercizio contro la plastica monouso, presentato dall’Associazione Giacimenti Urbani, con i partner Università di Milano-Bicocca e Associazione Consorzio Cascina Cuccagna, in collaborazione con alcune scuole milanesi, EcorNaturasì e Giò Style, nato per rispondere alla call Plastic Challenge di Fondazione Cariplo per ridurre la plastica monouso senza ricorrere a materiali alternativi usa&getta, ma lavorando sul concetto di riuso.
Ha come obiettivo la sperimentazione di una serie di pratiche per ridurre la plastica monouso in tre diversi contesti:
I Numeri
Per rendersi conto della quantità di plastica monouso usata, ecco qualche dato dell’immesso al consumo nel 2018 fornito da Corepla sui 2.292.000 t di imballaggi in plastica immessi complessivamente sul mercato nazionale:
1.446.000
Tonnellate complessive utilizzate in ambito domestico e quindi destinate a divenire Rifiuti Urbani
400.000
Tonnellate di bottiglie in PET, in grande prevalenza utilizzate per contenere acqua minerale e bevande
200.000
tonnelate di film per imballaggio automatico ( in genere polipropilene ), spesso in forma “multistrato” o addirittura “poliaccoppiato, per imballaggio flessibile di prodotti alimentari più svariati
Riciclare? Non sempre è così semplice
Anche se nell’immaginario collettivo tutti gli imballaggi di plastica e, per chi è meno informato, qualunque tipo di plastica, una volta messi nel sacco della raccolta differenziata dovrebbero essere riciclate e tornare in circolo, così non è. Posto che hanno gradi di riciclabilità diversa – i non imballaggi non vengono riciclati -, sono tutti caratterizzati da un “deficit di catena”, che rende l’intero ciclo della loro raccolta, selezione e riciclo un’operazione economicamente in perdita netta, perché il valore del materiale riciclato prodotto dal loro recupero è inferiore ai costi sostenuti per arrivare al suo riciclo, senza tenere conto che circa il 50% dell’attuale raccolta differenziata degli imballaggi di plastica, non avendo sbocchi industriali una volta riciclato, viene avviato a recupero energetico e, in alcuni casi, in discarica.
